sabato 20 agosto 2022
Cambiare si può
giovedì 18 agosto 2022
I viaggi del cuore
lunedì 15 agosto 2022
Vestita così...
Cosa amiamo, quello che siamo
domenica 14 agosto 2022
Rispetto . Perfezione. Stranezze
sabato 13 agosto 2022
Soli? Mai da soli
venerdì 12 agosto 2022
Onestà
giovedì 11 agosto 2022
Parole . Silenzi. Amore
L'amore è condivisione . L'amore è comprensione . L'amore è comunicazione
Ho sentito e ancora sento dopo 2 anni la mancanza di mia mamma perchè con lei potevo comunicare e chiederle consiglio . Per qualsiasi cosa. Ora ho persone amiche con cui comunico, chiacchiero e mi trovo ogni tanto , ma non è la stessa cosa. Quando ho dei dubbi o delle incertezze, quando deve prendere delle decisioni importanti o fare delle scelte di vita e di rinnovamento, lei non c'è più. E non ho più nessuno con cui parlare.
Le parole sono importanti. Sempre . E hanno sempre delle conseguenze, in bene o in male. Anche il tono ed il modo in cui si pronunciano le parole sono importanti . Un tono pacato aiuta molto . Se si grida non va bene .per niente . E se si è aggressivi bruschi o offensivi tanto meno .
Le parole possono ferire e far star male . Se lo si fa di proposito ad usare frasi ed espressioni cattive e crudeli, queste lasciano i segni. E l'altra persona soprattutto se sensibile soffrirà
Ci sono anche persone che devono sempre parlare. Anche a vanvera . Senza sapere quello che dicono. E che fanno danni. Sempre comunque e ovunque . Se riflettessero bene e contassero fino a 10 ma anche a 20 prima di aprire la bocca poi stessero zitte non sarebbe male.
Il silenzio quando si è in famiglia non va bene perchè se ci si ama ci deve sempre essere fiducia reciproca e comprensione e collaborazione, e ci si deve sentire sicuri e protetti tra le mura di casa. Dove il rispetto reciproco è fondamentale ed è il migliore aiuto tra persone che si amano e si vogliono bene
Ma il silenzio va e andrebbe tanto bene per quelle persone che io abitualmente chiamo le gossip girl o gossip boy , quelle persone che non si fanno mai gli affari loro, che ficcano sempre il becco nelle faccende altrui, che vogliono sapere gli affari degli altri e che tanto, troppo spesso spettegolano con malignità diffondendo notizie false ed inventate di sana pianta. Con conseguenze talvolta spiacevoli per le vittime innocenti della loro acredine o della loro morbosa curiosità
mercoledì 10 agosto 2022
Feeling
La pazienza
La pazienza ha un limite.
Non sono stata mai tanto paziente da giovane. Ma lo sono diventata con il passare del tempo. Ho smussato gli angoli del mio carattere e ho imparato a gestirlo al meglio
Adesso che non lavoro più, finalmente dopo tanti anni passati a scuola, sto decisamente bene. Una vita rilassata tranquilla senza problemi senza stress senza fatica mentale.
Solo quella fisica dei lavori in giardino. Ma quando voglio e se voglio
Sono sempre allegra e di buon umore
Ma ogni tanto comunque qualcuno mi viene a rompere. O per un motivo o per l'altro come si suol dire.
Di solito uso l'ironia come facevo a scuola. Ironia non sarcasmo.
Ma talvolta non basta perché non riescono a capire da soli o da sole che non è il caso di insistere
Sono ancora e sempre disponibile a fare volontariato. Ma non sono disponibile a condividere il mio tempo con persone che non mi piacciono per nulla
Allora dico no. Un bel no come si deve. Perché bisogna imparare anche a dire no. E a non tornare mai indietro da quei no. Se l'istinto mi suggerisce un no è un no. L'istinto non sbaglia mai
Se poi neppure quello serve, eh beh, allora si che è un problema. Un bel problema. Perché se perdo la pazienza definitivamente la perdo.
Una volta all'anno magari ma quando la corda è tirata troppo stretta e si spezza non si torna più indietro. Ed io non torno mai indietro. Chiudo definitivamente. E addio per sempre
Non tolgo l'amicizia perché quando una persona mi rompe a tal punto da farmi arrabbiare non è amica.
Tolgo proprio la persona. La cancello. Non esiste più
E può anche piangere in turco che non faccio un passo indietro.
Il mondo va avanti e nel mondo si conoscono persone nuove. Persone belle. Che ti vogliono bene. Per quello che sei. Per quello che fai.
Senza farti girare i 5 minuti ogni 2 secondi 💖💕
Irresistibili
martedì 9 agosto 2022
Insegnanti severi o non severi?
Puntare sempre per raggiungere gli obiettivi...❤️
La mia maestra è un Angelo mandato dai miei nonni, grazie a lei e a me stressa sto migliorando pian piano, ci vuole tempo e pazienza.
MAI arrendersi. Come sapete già, sono sempre ottimista. Se la mia maestra fosse Alessandra Celentano mi avrebbe detto: <<Erica, sei grossa, sei negata per la danza....ecc ecc.>> e invece la mia dolce e maestra speciale Tata Ascot mi incoraggia sempre <<Erica, coraggio, devi provare, forza ecc ecc...>>.
Adoro gli insegnanti che siano bravi ad insegnarti ma che nello stesso tempo siano severi (vuol dire che ci tengono a te veramente e ai tuoi progressi), ti correggono ogni volta, non quelli che dicono si, va bene e lo fanno così come lavoro per guadagnare, tanto per fare e se ne fregano di te, non sarebbe giusto, non è facile trovare insegnanti così che ci tengano ai propri allievi.
Amo la danza chic😍❤️ da Facebook Scritto da Erica C.C.
Conosco Erica da tanti anni, dai banchi di scuola della media quando ero la sua insegnante di francese. Ho sempre ammirato la sua tenacia ed il suo desiderio di sapere oltre alla sua grande voglia di studiare.
Ciò che lei scrive dei bravi insegnanti è vero. Ho passato la vita tra i banchi di scuola e spesso sono stata severa. Ogni volta che era veramente necessario
Un buon insegnante deve principalmente saper insegnare bene . E questo è fondamentale . Ma deve anche saper capire i ragazzi e le ragazze che ha in classe. Deve conoscerli . E deve essere severo, non rigido mentalmente, se non rispettano le regole stabilite. Di studio o di comportamento
Con 6 classi spesso numerose non era sempre facile ma io avevo buona memoria e non dimenticavo mai di controllare chi aveva preso un brutto voto od una nota. Lo facevo immediatamente dopo aver firmato il registro di classe e messo gli assenti, se era la prima ora di lezione .
Controllavo i loro libretti dei voti o i diari . Controllavo se avevano fatto firmare dai genitori. E controllavo bene che le firme non fossero falsificate
Quando mi veniva risposto No prof non è firmata ma i miei lo sanno. L'hanno viasta, io regolarmente rispondevo che non mi interessava la loro giustificazione ma che volevo vedere le firme
E quando nessuno firmava prendevo il telefono e chiamavo casa. Spesso i genitori non ne sapevano nulla perchè i figli glielo avevano tenuto nascosto. E mi ringraziavano.
In alcuni casi invece i genitori mi hanno risposto che non avevano volutamente non firmato per punire il figlio della nota presa. Grave errore secondo me perchè se si rispetta l' insegnante ed il suo lavoro si firma sempre. Poi si può punire il figlio in altro modo o si può contestare all'insegnante la nota e la sua motivazione. Anche ma sempre dopo aver firmato per presa visione
Insegnare è anche rispettare gli alunni e le alunne ma deve essere reciproco. Loro ed i loro famigliari devono avere rispetto per i docenti e per la loro professione e professionalità
Questo purtroppo succede sempre meno qui in Italia. Ed è un vero peccato.
Sicuramente si deve essere sempre professionali. Un docente deve essere e fare il docente . Come un genitore deve essere e fare il genitore. Gli amici sono altri
Io non ho mai permesso se non in casi particolari, con i ragazzi con un handicap per esempio, di darmi del tu. Arrivavo sulla porta ed aspettavo che tutti si alzassero in piedi e mi dicessero Good morning teacher
Poi facevo spesso lezione con la porta aperta anche quando usavo il registratore, per una vita, e le LIM negli ultimi anni di insegnamento. Fantastiche per me che insegnavo le lingue straniere e usavo non solo i CD ma anche internet .
E con loro spesso chiacchieravo o parlavo di argomenti che li interessavano. Soprattutto con quelli più grandi delle terze. E li ascoltavo. Ascoltavo anche i loro problemi e le loro difficoltà, non solo di studio, ma di malessere generazionale
Purtroppo la pandemia ha creato un grande scompiglio a scuola e non è stato possibile per due anni scolastici avere un rapporto equilibrato diretto e approfondito con le prime e le seconde medie
Maschere
Ha tolto la maschera. Espressione sentita migliaia di volte. Perché tanto, troppo spesso le persone hanno una maschera addosso. Invisibile agli altri ma c'è. E quando cade la delusione o lo sconcerto possono essere traumatizzanti per gli altri.
Perché sotto alla maschera c'è il vuoto. C'è una persona completamente diversa. C'è una persona che può essere o è di animo cattivo. O ipocrita e falsa.
Perché le maschere? Perché si è insicuri o timidi e ci si mimetizza. Perché si vuol fare bella figura sempre e si ha il folle terrore di non riuscirci Perché ci siamo messi addosso o ci hanno messo addosso un certo tipo di immagine di noi e non riusciamo più a toglierla.
Quante volte a scuola ho detto a qualche alunno. Basta, togliti quella maschera e sii te stesso.
I ragazzini tanto spesso si nascondono dietro una maschera, quella del bullo, quella dello stupido ad oltranza, quella dello scansafatiche anche se possiede un cervello da premio Nobel, perché sono insicuri, perché hanno dei problemi personali, perché non sanno come venirne fuori da un'etichetta appioppata addosso da tempo.
Alcuni cercavano aiuto, altri no. E io mi arrabbiavo tantissimo quando riconoscevo le loro maschere ed il loro disagio ma non riuscivo ad entrare in contatto con il loro vero io. Perché rifiutavano ogni contatto e non mi ascoltavano.
Queste maschere con il tempo erano dannose e impedivano loro di crescere in modo maturo e responsabile. Spesso li portavano al fallimento più totale
Se si è se stessi e ci si conosce bene, se si è sicuri di sé, se si è sinceri ed onesti sempre, le maschere non servono a nulla. Bisogna però imparare ad affrontare gli altri e a capire subito come sono se si vuole evitare di restare delusi o peggio quando la maschera cade. E lo spettacolo inizia. Di solito non un bello spettacolo. Perché le menzogne non portano a nulla di buono. Mai
lunedì 8 agosto 2022
I gatti
Oggi è la giornata dedicata ai gatti
Amo da sempre questi meravigliosi pelosetti. Così liberi e indipendenti ma anche così affettuosi quando vogliono. Così aggressivi ma tanto dolci quando vivono in casa con te per anni ed anni . Fanno le fusa , ti zampettano in braccio, si lasciano accarezzare . Sono un amore
Ti portano sullo zerbino di casa topi uccelli lucertole moribonde, fieri delle loro prede o dei loro trofei. E quando ti lasciano ormai anziani ti mancano . Da morire
Dopo la morte delle mie ultime gatte nere, madre e 2 figlie, non ne ho più voluti , di mici
Dò però da mangiare ai gatti randagi e a quelli che un proprietario ce l'hanno ma sono sempre affamati
Perchè studiare ? Sempre e comunque ?
Studiare. Sempre con piacere. Per tutta la vita. Senza mai annoiarsi. Perchè studiare aiuta. Moltissimo. A migliorare se stessi e a far sì che la propria vita sia più ricca e più piena. Con la conoscenza ed il sapere apriamo le nostre menti e apriamo anche i nostri cuori. Ci apriamo a nuove conoscenze e disponibilità. Ci apriamo agli altri. A nuove lingue culture civiltà e modi differenti di vivere
Ad avere anche lavori migliori. Più soddisfacenti e redditizi
All'università monsieur Taieb mi ha insegnato a scrivere. Non solo in francese ma proprio a scrivere. Con le sue analisi di intere pagine di libri di letteratura o di articoli di giornali e riviste ci ha insegnato a vedere la scrittura a conoscerla ad analizzarla ma anche a sviluppare concetti e critiche nei confronti di ciò che ci proponeva. E a trasformare i nostri pensieri in frasi concrete anche complesse ma capibili. Da tutti
Ore di laboratorio veramente piacevoli e proficue con monsieur Taieb
E anche adesso che non lavoro più continuo a scrivere perché amo ancora da morire mettere nero su bianco.
E continuo a leggere come ho fatto per tutta la vita perché i libri sono amici preziosi. Compagni di vita
Ma continuo pure a studiare. Argomenti nuovi che mi attirano diventano momenti di studio di conoscenza e di riflessione
Studiare è bello. Studiare apre la mente verso nuovi orizzonti. Studiare ti tiene vivo. Sempre e comunque
Lo studio sempre e comunque
Mi è sempre piaciuto studiare fin da piccola. Mi piaceva leggere mi piaceva conoscere cose nuove mi piaceva la storia la geografia le scienze la storia dell'arte e della musica e la letteratura. Non mi è mai piaciuta la geometria ma nessuno è perfetto
E poi le insegnanti delle superiori che mi hanno aperto nuovi orizzonti di conoscenza. Soprattutto la professoressa Bozzuto che amava la filosofia ma soprattutto la psicologia. 2 anni di studio intenso di una materia così affascinante e complessa. Una materia che mi è stata tanto utile negli anni di insegnamento. E che ho continuato a studiare attraverso un'infinità di libri letti con impegno ed attenzione nel corso degli anni. E con le riviste specializzate che mi hanno sempre notevolmente aiutata nell'approfondimento di argomenti specifici ma tanto spesso anche tanto ostici. Dal problema violenze e pedofilia alla sessualità negli adolescenti. Perché è nel corso delle scuole medie che si iniziano a vedere i cambiamenti fisici e psichici dei ragazzi e delle ragazze e le loro effettive tendenze. In una società così apparentemente libera ma ancora tanto bigotta ed ottusa essere diverso o diversa può essere un dramma. Un serio problema per chi è ancora troppo giovane e non riesce ad essere se stesso fino in fondo. Per chi si trova in un corpo sbagliato e non sa come fare ad uscirne...